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PALAEOLITHIC ROCK ART OF THE ITALIAN PENINSULA
di Dario Sigari; Archivi 21, I ed. eng., 2022; 272 pp., illustrato, tavv.
Il volume è un primo passo verso una rassegna sistematica dell’arte rupestre paleolitica nella penisola italiana. Undici sono i siti considerati: i Balzi Rossi (grotte di Florestano, Blanc-Cardini e Caviglione), grotta di Bàsura, grotta di Arene Candide, Luine (Rocce n. 6 e 34), grotta Fumane, rifugio Romito, grotta Paglicci e grotta Romanelli.
Gli studi sull’arte rupestre paleolitica sono stati tradizionalmente limitati all’Europa occidentale e continentale, viste come uno spazio culturale specifico durante il tardo Pleistocene. Le aree circostanti, che comprendono anche la Penisola italiana, erano state invece considerate parte di un contesto autonomo che Paolo Graziosi chiamava “provincia artistica mediterranea”, con repertorio grafico e convenzioni proprie. Questa visione, rimasta indiscussa per molto tempo, ha rafforzato l’idea di due province artistiche contrapposte, quella franco-cantabrica contrapposta a quella mediterranea. Tuttavia, negli ultimi 30 anni, nuove scoperte e la rivalutazione di precedenti ricerche hanno rotto questo paradigma.
Si è perciò reso necessario rivedere a fondo questa parte del patrimonio italiano per contestualizzare quanto si trova lungo la Penisola italiana, tenendo conto dei nuovi dati e della possibilità di utilizzare nuove metodologie di documentazione.
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